venerdì 10 giugno 2011

Parcheggio scoraggiato: divieto e rimozione bici a Brescia

Il regolamento di polizia urbana del Comune di Brescia si occupa anche di regolare il parcheggio delle biciclette.
Al titolo II, sicurezza e qualità dell’ambiente urbano; sezione 1, articolo 8, si legge che è fatto divieto di «collocare, appoggiare, legare i velocipedi su barriere di protezione di monumenti o ad altri elementi di arredo urbano».
Ciò per motivi di “ordine e decoro”.
Inoltre «è altresì vietato legarli a saracinesche, cancelli, ringhiere, pali dell’illuminazione o segnaletica quando ciò rechi intralcio alla circolazione pedonale o carrabile».
Che il divieto andasse correlato alla circolazione risulta assolutamente ragionevole, ma che fosse poi esteso in modo a mio parere sproporzionato, non me lo sarei aspettato.
Sono stati infatti installati cartelli di divieto di permanenza e deposito dei velocipedi su piazzale Stazione, via Togni, viale Stazione, piazza Repubblica, via L. Gambara, via Foppa, vicolo Stazione, via Solferino, nonché sotto i portici X Giornate e in corso Zanardelli.
Tali cartelli fanno riferimento all’ordinanza 24202/11 del 30/3/11 di cui non sono finora riuscito a trovare traccia sul web.
Come scrive il Giornale di Brescia di venerdì 10 giugno 2011, "in Stazione alle 15 (non ora di punta) si contavano 176 bici in sosta e 150 stalli gratuiti".
Al di fuori delle rastrelliere a uso gratuito dei ciclisti, in stazione è possibile parcheggiare a pagamento (1 euro) al coperto.
   
L'amministrazione Comunale di Brescia dimostra da tempo di prestare particolare attenzione ai problemi che le biciclette pongono alla circolazione e al decoro cittadino . Sulla questione è infatti già intervenuta con altre apposite ordinanze, rivolte a porre argine alla "piaga sociale" rappresentata dall'invadente presenza dei velocipedi nelle strade e nelle pubbliche piazze. Chi ha a cuore una sana mobilità, se ne era già occupato (vedi qui).
Mentre in tutta Europa le amministrazioni investono per incentivare l’impiego della bicicletta quale mezzo di trasporto non inquinante, a Brescia si registra un’ordinanza che, credo, sarebbe percepita come assurda nelle città occidentali che hanno effettuato doverose scelte di mobilità sostenibile.
In spirito di servizio e quale umile e disinteressata offerta di collaborazione, ecco qui sotto la mia proposta per modificare opportunamente il cartello di rimozione biciclette. Attualmente il carro attrezzi appare rimuovere un’automobile, come normalmente dovrebbe accadere. L’applicazione dell’ordinanza del Comune di Brescia richiede a mio parere l’adeguamento qui illustrato.

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