venerdì 17 giugno 2011

Tranciamento lucchetto e rapimento della bicicletta

Ecco come si incoraggia la mobilità sostenibile a Brescia…
Non predisponendo un numero adeguato di rastrelliere ad accesso gratuito per biciclette, come nelle città che valorizzano responsabili scelte energetiche ed ambientali…
A Brescia si usano tronchesi e verbali.

Le rimozioni forzate con tranciamento di lucchetti sono iniziate.
Mancano posti per parcheggiare le bici gratuitamente come nelle più civili città europee? La soluzione a Brescia è quella di rimuovere a forza e multare.
Vorrei vedere la medesima solerzia repressiva nei confronti delle auto selvaggiamente parcheggiate anche in doppia fila... per esempio iniziando da via Corsica.

Personalmente sono favorevole alla rimozione delle biciclette abbandonate in posizioni pericolose, legate dove capita, anche intralciando la circolazione pedonale. Talvolta veri propri relitti ormai spolpati di ruote, sella, manubrio ed ogni altra parte riutilizzabile, rimangono per mesi abbandonati sui marciapiedi.
Penso che è da questi scheletri che dovrebbe iniziare la rimozione, non certo colpendo chi ha cercato comunque di legare la bicicletta in una posizione che non crea disagio e non turba il decoro.
In ogni caso credo che sia doveroso lascire un foglio di avvertimento, attendendo almeno 24 ore prima di procedere alla rimozione forzata.
Dal punto di vista giuridico, ho qualche riserva sull'applicazione concreta del provvedimento. Un'auto viene rimossa senza procedere ad azioni distruttive: ciò non è possibile con una bicicletta fissata con una catena.
Gli agenti debbono procedere alla rimozione con un'azione di effrazione che non credo possa essere definita se non con il termine "scasso".
Questo genere di azioni si effettua previo provvedimento giudiziario e l'intervento di un fabbro, non certo di un vigile urbano. Mi sembra infatti che lo scasso non rientri nel mansionario dei vigili urbani.

La questione del cosiddetto parcheggio selvaggio è spinosa per tanti motivi, non ultimo quello politico. L'evoluzione a mio parere più sfavorevole per i ciclisti è quella di vedersi trasformare il problema in un confronto a carattere politico, quasi che la semplice soddisfazione di un diritto alla mobilità sostenibile sia questione di schieramento. Non penso che la sinistra si debba far paladina del parcheggio selvaggio e la destra debba prendere posizione per una repressione mirata a danno dei ciclisti.

Il nocciolo della questione è che non si rivendichi il "parcheggio dove mi pare" in nome di una malintesa libertà: il diritto da rivendicare è piuttosto quello di poter disporre di spazi adeguati per il parcheggio delle biciclette. In assenza di questa condizione, ritengo indispensabile un doveroso eserciszio di buon senso da parte di tutti.

Sono dunque convinto che il problema del parcheggio delle biciclette in città vada risolto con tolleranza e buon senso. Mi domando se ciò sia effetivamente avvenuto.

Ecco, qui di seguito, la lettera che una "vittima" ha inviato alle pubbliche istituzioni bresciane.


……
Buongiorno, vi scrivo per sottoporre alla vostra attenzione la seguente vicenda.

Ieri mattina sono arrivata in stazione alle 7.10 e non c'era più un buco libero per parcheggiare la bici. Dopo aver fatto un bel giro, la attacco alla ringhiera della aiuola accanto alla rastrelliera (Il treno era alle 7.27).

Torno alle 4 da Milano e la bici non c'è più!!! Disperata (ho appena speso più di 100 euro tra seggiolino per mia figlia, cestino e revisione generale), penso che me l'abbiano rubata. Mentre sono al telefono con mio marito si avvicina un ragazzo che mi dice: "guarda che te l'hanno portata via i vigili!".

Io penso che scherzi ma lui insiste. Ancora incredula (non c’è nessun cartello) provo a bussare al posto di polizia municipale della stazione che è però (alle 16.15) chiuso. Chiamo i vigili al telefono e finalmente mi passano l’ufficio di polizia amministrativa: "si signora abbiamo sequestrato parecchie bici oggi". Scongiuro il vigile di farmi andare subito a ritirarla ma "signora siamo chiusi al pubblico il pomeriggio e poi, cosa crede, devo ancora protocollarle tutte". Esterrefatta e furibonda vado a casa a piedi.

A casa – sempre più incredula – leggo su internet della famigerata ordinanza, dei cartelli e degli avvisi premonitori (il sequestro non dovrebbe avvenire dopo 24 ore?) che peraltro non ci sono e vari post di cittadini indignati quanto me.

Stamattina alle 8.30 vado a ritirare la bici in via Milano. In un magazzino sporco e puzzolente ci sono centinaia di biciclette e ciarpame vario. Trovo la mia, con un cartellino tipo valigia, con scritto a mano che era stata rimossa. L’agente, a onor del vero gentile e solidale di fronte alla mi arrabbiatura, mi comunica che mi arriverà una multa di 39 euro cui ho subito sommato 10 euro del lucchetto nuovo (mi hanno tranciato quello vecchio per rimuoverla).

Ma che città è diventata Brescia? Macchine e SUV sono parcheggiate dappertutto e poi si portano via le biciclette alla gente che va a lavorare!

Il vice sindaco Rolfi (cito dal sito del Comune http://tinyurl.com/5s22r9l) crede che "la mobilità ciclabile debba essere incentivata e sostenuta affinché diventi sempre più una componente significativa del sistema di circolazione cittadino sull’esempio delle città nord europee".

Ma chi pensate di prendere in giro?

Aggiungo che vivo e lavoro a Brescia e utilizzo da sempre la bicicletta per comodità ma soprattutto per scelta.

Sono indignata e pretendo – da cittadina – una spiegazione.

Cordiali saluti
Laura Galli

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3 commenti:

riri ha detto...

Pazzesco!!!Qui a Torino mi dovrei informare, ma dalle mie parti non succede, forse in centro,inutile dire che cose così fanno solo tanta rabbia e poi dove lo mettiamo tutto il discorso a difesa dell'utilizzo di questo mezzo non inquinante? Sono indignata...

Luigina ha detto...

E' proprio il caso di dire "ladri autorizzati di biciclette" :( Quanto all'incentivazione per l'uso della bici in città mi piacerebbe sapere cosa è stato fatto da questa amministrazione se non "parole parole parole" viste le condizioni pietose delle piste ciclabili esistenti, anche a causa dei lavori per la metropolitana leggera, per cui sta preparando una bella stangata con l'addizionale comunale. Questa tassa naturalmente graverà sui soliti che pagano sempre le tasse e che erano contrari alla realizzazione di questa opera inutile, che ha messo a soqquadro per parecchi anni le strade cittadine piene di buche, mettendo a dura prova l'incolumità di ciclisti, motociclisti e automobilisti, oltre che cerchioni e pneumatici dei loro mezzi.

kermitilrospo ha detto...

dove andremo a finire.........